Franciacorta simbolo del vivere
italiano
Appassimenti delle uve
Grappolo di Pinot bianco
Infiorescenza con grappoli
Potatura
Raccolta manuale dell'uva
VIGNETI
Tipico vigneto del franciacortino
Vigneti tra Cazzago
e San Martino
Foto:R Ricci
Vigneti tra Erbusco
e Adro
Tipici vigneti
franciacortini |
Una storia molto antica di
bollicine...
La qualità in Franciacorta ha radici antiche. Da tempo immemore la
vite prospera sulle dolci colline a sud del Lago d’Iseo, come
conferma il ritrovamento nella zona di vinaccioli di epoca
preistorica. Le colline di origine morenica, generate migliaia di
anni fa dal movimento dei ghiacciai, sono costituite di ciottoli,
sabbia e limo: un terreno leggero, perfettamente drenato, ideale per
lo sviluppo armonico della vite. La notevole massa d’acqua del
bacino del Lago d’Iseo e le correnti d’aria, che scendono dalla
vicina Valle Camonica, esercitano un’azione positiva sul clima della
Franciacorta, particolarmente temperato.
Il vino prodotto su queste colline ha goduto di buona fama sin
dall’antichità. Lo confermano le citazioni dei classici latini
Plinio il Vecchio, Columella, Virgilio e i trattati del XVI sec. di
Andrea Bacci e Agostino Gallo. Ma il testo fondamentale è il
Libellus de Vino Mordaci scritto nel 1570 dal medico bresciano
Girolamo Conforti, la più illustre e antica testimonianza della
produzione di un vino “con le bollicine” in Franciacorta; il vino
prodotto in zona è definito, infatti, come ottimo e “mordacissimo”,
vale a dire vivo, spumeggiante.
Pur vantando una lunga storia, il nuovo corso della vitivinicoltura
della Franciacorta inizia a tutti gli effetti al principio degli
anni 60. Sul territorio operavano da tempo diverse aziende agricole
che producevano vini di buona fattura e che commercializzavano
soprattutto in loco. In quegli anni un giovane enotecnico, con
spirito pionieristico, dopo aver valutato le risorse viticole e
constatato che vi erano grosse potenzialità, dette l’avvio ad una
produzione di spumante metodo classico, con rifermentazione in
bottiglia. I risultati qualitativi furono eccellenti e di lì a poco
altri imprenditori impiantarono nuove aziende iniziando la
produzione di vini di qualità ottenuti con la rifermentazione in
bottiglia. Nel 1967 la vocazione qualitativa del territorio venne
sancita dalla legge che autorizzò la produzione del Franciacorta
DOC, Denominazione di Origine Controllata, nelle versioni Bianco,
Rosso e Spumante. Nel 1995 il Franciacorta ha ottenuto la DOCG,
Denominazione di Origine Controllata e Garantita, diventando il
primo brut secco italiano a rifermentazione in bottiglia ad ottenere
questo riconoscimento. La legge italiana vieta espressamente di
specificare in etichetta il metodo di elaborazione e di utilizzare
il termine “vino spumante”. E’ nata poi una nuova DOC Terre di
Franciacorta, nelle tipologie Bianco e Rosso , a tutela dei vini
“tranquilli” prodotti nel territorio.
Da oggi la Commissione delle Comunità Europee attribuisce un
ulteriore riconoscimento alla qualità del Franciacorta. Il
Regolamento Ce 753 del 29 aprile 2002 decreta al Franciacorta il
privilegio di indicare in etichetta il solo termine Franciacorta
senza nessun’altra menzione specifica tradizionale, ovvero senza
indicare DOCG. Sono solo 10 le denominazioni che, in tutta Europa
godono di tale privilegio e tra queste solo 3 i prodotti ottenuti da
rifermentazione in bottiglia: il Franciacorta, il Cava e lo
Champagne.
Il Franciacorta
Un territorio, un metodo, un vino: a identificare questo vino è
unicamente il nome della regione geografica, limitata e definita nei
suoi confini, in cui crescono le sue vigne e dove hanno sede i suoi
produttori. Le etichette recano solo la dizione Franciacorta:
territorio, metodo di produzione e prodotto, un tutto unico in grado
di garantire al consumatore la specificità e la qualità di questo
prodotto con un solo termine.
Unicità: il Franciacorta è il primo e l’unico brut italiano
prodotto esclusivamente con la rifermentazione in bottiglia ad aver
ottenuto fin dal 1995 la Denominazione di Origine Controllata e
Garantita - DOCG - massimo riconoscimento di qualità e tipicità di
un vino.
Uvaggio: è prodotto con uve Chardonnay e/o Pinot bianco e/o
Pinot Nero, raccolte unicamente a mano in piccole casse, con
pressatura selezionata e soffice e secondo rigide norme di
produzione.
Produzione: il Franciacorta si ottiene dalla maturazione ed
elaborazione per almeno 25 mesi dalla vendemmia (37 mesi per i
millesimati), di cui almeno 18 mesi (30 per i millesimati) di lenta
rifermentazione in bottiglia a contatto con i lieviti. Sono ammesse
le tipologie di sapore: Non dosato (Pas Dosé, Dosage Zèro, Nature),
Extra Brut, Brut, Extra Dry, Sec, Demisec.
Come si consuma: il Franciacorta è ideale a tutto pasto: con le sue
diverse tipologie di sapore è abbinabile a numerosi piatti, dagli
aperitivi ai dessert. Ogni tipologia possiede una sua spiccata
personalità. Va servito nei calici Franciacorta a una temperatura di
8-10° C.
Come si conserva: le regole principali per una corretta
conservazione di questo vino sono: le bottiglie vanno tenute
coricate affinché il tappo rimanga umido ed espanso e pertanto
garantisca la tenuta; devono essere conservate al buio e al fresco,
a temperatura costante fra 10 e 15°C e con un’umidità intorno al
70-75%.
Il Franciacorta Satèn
Il marchio: è registrato dal Consorzio per la tutela del
Franciacorta nel 1995 per individuare questa particolare tipologia
di Franciacorta ed è riservato solo ai produttori associati al
Consorzio che ne hanno piena disponibilità purché si attengano alle
rigide norme di produzione.
Uvaggio: solo uve Chardonnay (prevalenti) e/o Pinot Bianco,
con una pressione inferiore a 4,5 atm e un contenuto di zucchero non
superiore a 15 g/litro (analogamente alla tipologia brut).
Note degustative: un perlage finissimo e persistente quasi
cremoso, un colore giallo paglierino, anche intenso con colori
verdognoli, uno sfumato ma deciso profumo di frutta matura,
accompagnato da delicate note di fiori bianchi e di frutta secca
anche tostata (mandorla e nocciola); al gusto: una piacevole
sapidità e freschezza si armonizzano con un’innata morbidezza che
ricorda le sensazioni delicate della seta. Il Satèn è una delle
massime espressioni dell’armonia, del piacere e del gusto del
Franciacorta. Una magia in bottiglia che entusiasma ed esalta anche
i più autorevoli degustatori e che sconfigge chi lo relega al solo
aperitivo.
Il Franciacorta Rosé
Metodo: le uve bianche e rosse sono vinificate separatamente. La
preparazione della cuvée con vino Chardonnay, Pinot bianco e almeno
il 15% di Pinot nero avviene a fine fermentazione.
Colorazione: le uve Pinot nero vengono fatte fermentare a contatto
con la buccia per il tempo necessario all’ottenimento di un vino
base rosato o rosso, atto a conferire al prodotto finale un colore
rosa brillante.
Il Franciacorta Rosé può essere prodotto in diverse tipologie di
sapore.
Note degustative: la presenza del Pinot nero conferisce a questo
Franciacorta un corpo e un vigore particolari.
SCHEDA TECNICA RIASSUNTIVA
Nome: Franciacorta
Decreto di Riconoscimento: 1 settembre 1995
Vitigni: Chardonnay e/o Pinot bianco e/o Pinot nero;
Franciacorta Satèn: Chardonnay e/o Pinot bianco; Franciacorta
Rosé: il Pinot nero deve essere di almeno il 15 %
Resa in uva: 100 q/ha
Resa uva/vino: 65%
Titolo alcolometrico naturale minimo: 9.5%
Colore: Paglierino più o meno intenso con eventuali riflessi
verdognoli o dorati; Franciacorta rosé: rosato più o meno intenso
Bouquet: Bouquet proprio della fermentazione in bottiglia,
fine, gentile, ampio, composito
Gusto: Sapido, fresco, fine e armonico
Titolo alcolometrico effettivo al consumo: 11.5 %
Regione di produzione: Lombardia
Provincia di produzione: Brescia
NON CHIAMATE IL FRANCIACORTA “SPUMANTE”
Il Franciacorta (vino a Denominazione di Origine Controllata e
Garantita) non deve essere chiamato “spumante”.
La legge che disciplina la produzione del Franciacorta, con decreto
del 1° settembre 1995, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale italiana
n. 249 del 24 ottobre, vieta espressamente di “specificare in
etichetta il metodo di elaborazione (cioè metodo classico o metodo
tradizionale) e di utilizzare il termine ‘vino spumante’”.
Soprattutto i produttori del Franciacorta hanno molto a cuore il
loro vino e vogliono che venga sempre più riconosciuto dal
consumatore per le eccezionali e superlative qualità di gusto pieno
e profumo delicato e variegato, non da un termine generico come
spumante.
Inoltre il nuovo Regolamento Ce 753 del 29 aprile 2002
sull’etichettatura dei prodotti vinicoli, decreta al Franciacorta
l’autorevolezza di indicare in etichetta il solo termine
FRANCIACORTA senza nessuna altra menzione specifica tradizionale
ovvero senza indicare DOCG oppure Denominazione di Origine
Controllata e Garantita. Sono solo 10 le denominazioni che, in tutta
Europa, godono di tale privilegio e tra queste solo 3 i prodotti
ottenuti da rifermentazione in bottiglia: il Cava, lo Champagne e il
Franciacorta. E’ uno straordinario riconoscimento che viene
attribuito al Franciacorta che, in così poco tempo, si è imposto per
la sua qualità fatta di territorio, metodo di produzione e prodotto;
un tutto unico in grado di garantire al consumatore la specificità e
la qualità di questo prodotto con un solo termine:
FRANCIACORTA.
Terre di Franciacorta DOC
Terre di Franciacorta bianco
Viene prodotto con uve Chardonnay, in maggior parte, e Pinot bianco.
Il Terre di Franciacorta bianco è di colore giallo paglierino con
riflessi verdognoli, di gusto particolarmente delicato. Il sapore è
asciutto, fresco e vellutato. La gradazione minima è di gradi 11.
Il Terre di Franciacorta Bianco con il toponimo di vigna identifica
un prodotto superiore, maturato per almeno 12 mesi e lungamente
affinato in bottiglia; acquista così particolare importanza e
sprigiona profumi di fiori e di frutta particolarmente intensi,
caratteristici e fini. La gradazione minima è di gradi 12. Adatto a
tutte le portate di pesce, ben si sposa con le specialità lacustri
del territorio della Franciacorta, come la tinca al forno.
Terre di Franciacorta rosso
Viene prodotto principalmente con uve Cabernet Franc e Cabernet
Sauvignon; in minima parte Barbera, Nebbiolo e Merlot. Le principali
caratteristiche sono il colore rosso vivace, con riflessi violacei;
di sapore erbaceo e fruttato. Di medio corpo, ha una gradazione
minima di almeno 11 gradi.
Il Terre di Franciacorta rosso che reca in etichetta il toponimo di
vigna identifica un prodotto superiore e invecchiato per più tempo,
è prodotto solo in vigneti selezionati ed in annate particolari. Di
colore granato, vellutato ed intenso, con una gradazione minima di
12 gradi, invecchiato in legno e affinato per almeno 24 mesi. Trova
il suo abbinamento ideale con carni rosse e con una specialità
eccezionale delle terre di Franciacorta: il manzo all’olio.
IGT Sebino
In Franciacorta alcuni vini rossi e bianchi di qualità hanno la
qualifica di Indicazione Geografica Tipica (IGT) Sebino. I vini con
l'indicazione Sebino possono essere ottenuti da uve Cabernet Franc,
Cabernet Sauvignon, Merlot, Pinot Nero, Pinot Grigio o Riesling e,
se riportano il nome del vitigno, devono contenere almeno il 90%
della stessa uva. Con gli uvaggi dei vitigni rossi si ottengono il
Sebino Rosso o il Sebino Novello (un vino 'nuovo' che deve essere
venduto entro l'anno di vendemmia). Il vino dolce Sebino Passito si
ottiene da uve parzialmente appassite di Chardonnay e/o Pinot Bianco
e/o Trebbiano nella proporzione di almeno 70% del totale.
Il territorio dell'IGT Sebino copre l'intera Franciacorta e si
estende leggermente al di là, includendo così le aree vitate site in
Palazzolo sull’Oglio, Castegnato, Brione, Polaveno e una zona
collinare in comune di Brescia. Le normative e i controlli dell'IGT
sono sempre di pertinenza del Consorzio di tutela. Questa categoria
di vini è generalmente dedicata a vini giovani e freschi, anche se
alcuni produttori imbottigliano come Sebino prodotti di stile
notevole. |