GAETA (LT) Riviera d'Ulisse,Lazio - Italia, Latium -
Italy
La città di Gaeta, situata al centro della "Riviera d'Ulisse", è uno
splendido centro balneare di notevoli bellezze naturalistiche e
paesaggistiche, con numerose testimonianze storiche, religiose e
monumentali.
Le ipotesi sull'origine del nome sono diverse.
Nell'Eneide,
Virgilio, fa derivare il nome della cittadina, da "Caieta", nutrice
di Enea, che morì in questo luogo.
Secondo Strabone invece l'origine
del nome deriverebbe da "Kaiàdas" (già usato da Tucidide) o
"Kaiatas" e "Kaiètas", cavità, insenatura.
Collocato su un promontorio quasi interamente circondato dal mare
c'è il "Parco regionale urbano di Monte Orlando" istituito dal 1986.
Il mare adiacente è dichiarato "Oasi Blu" e pertanto viene gestito
per scopi scientifici e didattici dal WWF.
Il resto della cittadina si snoda attraverso stradine di trama
tipicamente medievale, un grande castello, monumenti di epoca
romana, chiese storiche, e tante spiagge di incantevole bellezza.
LE 7 SPIAGGE DI GAETA
Spiaggia di Sant' Agostino & Free Climb a Monte Moneta (m359)
Spiaggia di San Vito
Spiaggia Arenauta (Torre Scissura - Spiaggia Naturista - 300
gradini)
Spiaggia dell'Ariana
Spiaggia dei 40 Remi
Spiaggia di Fontania
Spiaggia di Serapo
LA SPIAGGIA DI SERAPO
La spiaggia di Serapo è la spiaggia principale del comune di Gaeta
(insignito anche nel 2010 della Bandiera Blu), distante dal centro
della città circa un chilometro.
La spiaggia di sabbia finissima, detta anche semplicemente Serapo, è
meta anche di turisti italiani e stranieri, che per tutto il periodo
estivo affollano gli stabilimenti balneari.
È lunga circa 1,5 km ed è stata data, quasi del tutto, in
concessione dal Comune di Gaeta.
Un tempo questa spiaggia era una duna, ma tonnellate di sabbia
furono utilizzate per fabbricare bottiglie, dalla vetreria, aperta
nel 1911 tra il Corso e Serapo e la spiaggia si ridusse notevolmente
in larghezza.
Dalla spiaggia si può ammirare la "Nave di Serapo", uno scoglio poco
distante la cui forma allungata ricorda quella di una nave, che è un
sito biologico discretamente importante.
La spiaggia è chiusa a sud dal Monte Orlando, un piccolo promontorio
sul quale è sito il Mausoleo di Lucio Munazio Planco e il Santuario
della Montagna Spaccata; a nord, da un altro parallelo promontorio,
più basso, dove sono presenti alcune insenature con accesso privato
o pubblico alla balneazione. Le falesie di Monte Orlando sono famose
nel mondo oltre che per la loro bellezza anche per il Free Climb!
... COSA VEDERE A GAETA
Cattedrale dei Santi Erasmo e Marciano
Fu edificata nel X-XI secolo su di una pre-esistente chiesa dedicata
a Santa Maria del Parco del VII secolo, consacrata da papa Pasquale
II nel 1106. Dopo il disastroso terremoto del 1231, fu ricostruita
in sette navate, per poi esser restaurata in stile neoclassico da
Pietro Paolo Ferrara. La facciata neogotica del 1903 si affaccia
sull'angusta via del Duomo. Dal pronao, dove si trovano le statue
dei due santi patroni Erasmo e Marciano, si accede, tramite il
portale, alla navata centrale. Lungo le due navate laterali si
aprono quattro cappelle per lato contenti altari barocchi in marmi
policromi. In fondo all'abside rettangolare, che è rialzata dal
resto della chiesa poiché sotto ad essa vi è la cripta o succorpo,
si trova l'altare barocco in marmi policromi, mirabile opera di
Dionisio Lazzari, sul quale c'è un crocifisso dipinto ottocentesco.
Dietro la chiesa, dove c'era l'entrata della prima chiesa, si trova
il Campanile. Si tratta del vero gioiello della cattedrale risalente
al XII secolo che non ha subito modifiche nel corso degli anni a
differenza del resto del complesso. È opera di Nicola d'Angelo
conosciuto anche come Niccolò d'Angelo (autore dell'altare maggiore
della Cattedrale di Sutri e soprattutto, insieme al Vassalletto, del
candelabro pasquale della basilica di San Paolo fuori le mura e
appartenente alla nota famiglia di marmorari romani, detta anche dei
Cosmati). Accanto al suo nome si scorge l'indicazione "romanus",
titolo, di cui si fregiavano coloro che a Roma lavoravano,
utilizzato dagli artisti per firmare le loro opere (anche nel
ciborio della cattedrale di Ferentino, Drudo da T. si definisce
"romanus"). La possente mole del Campanile della Cattedrale di Gaeta
è in stile arabo moresco ed è costituita da tre piani con bifore
sormontati dal cupolino ottagonale. All'interno della strombatura ci
sono dei sarcofagi di epoca romana e due bassorilievi marmorei
raffiguranti la storia di Giona e del mostro.
Il Campanile di Gaeta, insieme a quello di Amalfi con cui ha
notevoli analogie, rappresenta un eccellente esempio di arte
medievale dell'Italia centro meridionale.
Santuario della SS. Trinità "Santuario della Montagna
Spaccata"
Fu edificato nell'XI secolo, sorge su una fenditura nella roccia che
giunge fin nella Grotta del Turco, creatasi, secondo la leggenda, al
tempo della morte di Cristo, quando si squarciò il velo del tempio
di Gerusalemme. Lungo la scalinata che porta nelle viscere della
montagna, lungo la stretta spaccatura di roccia, è possibile notare
sulla parete di destra un distico latino con a fianco la cosiddetta
"Mano del Turco", la forma di una mano (le cinque dita nella roccia)
che, secondo la leggenda, si sarebbe formata nel momento in cui un
marinaio turco miscredente si era appoggiato alla roccia che
miracolosamente divenne morbida sotto la sua pressione formando
l'impronta della mano.
In questo Santuario vi pregarono numerosi pontefici, tra cui Pio IX,
sovrani, vescovi e santi, tra cui Bernardino da Siena, Ignazio di
Loyola, Leonardo da Porto Maurizio, San Paolo della Croce, Gaspare
del Bufalo e San Filippo Neri. La leggenda vuole che San Filippo
Neri avesse vissuto all'interno della Montagna Spaccata dove esiste
un giaciglio in pietra nota ancora oggi come "Il letto di San
Filippo Neri".
Il santuario è sede dei missionari del P.I.M.E. Nel 1434 dall'alto
dei due costoni di roccia che hanno dato origine al nome (di
montagna spaccata) si staccò un macigno che andò ad incastrarsi più
in basso tra le pareti della fenditura. Su di esso venne realizzata
una piccola cappella dedicata al Crocifisso (sec. XIV), dall'interno
della quale si può ammirare lo strapiombo su cui è situata.
Santuario della Santissima Annunziata & La Cappella d'Oro
Fondato nel 1320, la sua realizzazione ha inizio il 2 maggio 1321,
ed è stato consacrato nel 1352 come chiesa dello Stabilimento della
S.S. Annunziata, destinato ad assistere i poveri, gli ammalati e i
bambini abbandonati, affidati alle cure delle suore attraverso una
ruota girevole.
L'ultimo restauro, pur mantenendo intatta la sua struttura gotica, è
stato compiuto da Dionisio Lazzari nel 1624 in stile barocco.
La facciata, opera di Andrea Lazzari, è sormontata dal campaniletto
a vela con orologio in maioliche. L'interno a navata unica è
dominato dalla tinta celeste delle pareti. Nell'abside rettangolare
si trovano il magnifico polittico fondale di Andrea Sabatini da
Salerno, le tele di Sebastiano Conca, il coro ligneo di Colangelo
Vinaccia da Massa e l'altar maggiore in marmi policromi eseguito da
Dionisio Lazzari.
Conserva decine di codici molto preziosi di musica sacra scritti a
mano dai monaci amanuensi.
Dal'abside si raggiunge la Cappella dell'Immacolata Concezione o
"Grotta d'Oro", detta così perché ha ha la volta a botte costituita
da cassettoni di legno intagliati e dorati, che ha alle pareti 19
tele raffiguranti scene della vita di Gesù e della Madonna, opere di
Criscuolo, lo stesso che ha fatto i santi del polittico fondale
insieme a Scipione Pulzone che si è occupato dell'Immacolata, che si
trova al centro di esso.
Dal 25 marzo 2009 è stato elevato a Santuario della Santissima
Annunziata ed è gemellato con il Santuario di Nostra Signora di
Lourdes, perché il Dogma cattolico dell'Immacolata Concezione,
proclamato da papa Pio IX l'8 dicembre 1854 con la bolla Ineffabilis
Deus, era stato meditato dal papa nella sua permanenza forzata in
Gaeta durante le ore passate in meditazione a pregare davanti il
quadro della Madonna presente all'interno della cappella "Grotta
d'Oro" del Santuario della SS. Annunziata, per questo motivo
conosciuta pure col nome di "Cappella dell'Immacolata".
Anche papa Giovanni Paolo II nel 1986 in visita alla città di Gaeta
volle pregare nella Grotta d'Oro.
Ad oggi, insieme alla Chiesa di Santa Maria della Sorresca, rientra
nei beni dell'IPAB "Stabilimento della SS. Annunziata ed annessi".
All'interno dell'IPAB è ospitato l'archivio storico che conserva
importanti documenti storici che fotografano l'attività
assistenziale svolta dalla SS. Annunziata nei 700 anni della sua
esistenza, come pure importanti documenti diplomatici, atti
amministrativi e testamenti, tra cui gli Statuta Privilegia et
Consuetudinis Civitatis Caietae (XVI sec.).
Chiesa di San Giovanni a Mare
Edificata nel X secolo dal duca di Gaeta Giovanni IV, presenta come
caratteristiche la cupola in stile arabo e il pavimento leggermente
inclinato per permettere il defluire delle acque del mare nei
periodi di alta marea essendo stata eretta nelle vicinanze del mare,
all'esterno della cinta muraria, parzialmente demolita agli inizi
degli anni sessanta. L'interno a croce greca è privo di decorazioni
eccetto che per alcuni affreschi trecenteschi nelle absidi. L'altar
maggiore è stato composto nel 1928 riutilizzando una lastra di un
sarcofago romano.
Chiesa di S. Maria di Porto Salvo (detta "degli Scalzi")
Fu edificata nel XV secolo dai pescatori del Borgo in devozione alla
Madonna. Poi, nel corso del Settecento, vi fu costruito a fianco un
convento di frati Agostiniani Scalzi. L'esterno, molto semplice,
lascia intuire le strutture della chiesa con le volte a crociera ed
i due grandi finestroni dell'abside e della facciata. L'interno
simile a quello della chiesa dell'Annunziata, ha un altare marmoreo
policromo del Lazzari.
Ex Chiesa di Santa Lucia
La Chiesa di Santa Lucia è forse la più antica chiesa di Gaeta,
edificata nel VII secolo. Dal 1387, fu la Cappella reale dove si
recavano a pregare, venendo dal castello, re Ladislao in compagnia
della moglie, regina Costanza Chiaramonte, e della madre Margherita
di Durazzo. In origine era stata dedicata a Santa Maria in Pensulis
e aveva una disposizione ortogonale rispetto all'attuale edificio,
che è il frutto di più restauri resisi necessari nel tempo, i più
noti sono quelli realizzati nel 1648, in cui si aggiunsero
decorazioni barocche, nel 1930, con cui riebbe il suo aspetto
primitivo gotico, e nei primi anni ottanta del secolo scorso.
Attualmente e sconsacrata e vi si svolgono mercatini, mostre e
concerti di musica classica e da camera. La ex chiesa si presenta a
pianta longitudinale e divisa in tre navate separate da due file di
quattro colonne. In fondo alla navata centrale si trova l'abside con
i resti dell'altar maggiore.
Castello Angioino-Aragonese
Non è facile risalire al periodo in cui fu costruito il Castello di
Gaeta. Probabilmente fu eretto nel VI secolo durante la guerra dei
Goti o nel VII secolo quando le zone marittime del Lazio e della
Campania erano oggetto delle mire espansive dei Longobardi. Nei
documenti gaetani di quel periodo ci si inizia a riferire a Gaeta
con l'appellativo di "Kastrum". Notizie certe dell'esistenza del
Castello di Gaeta si hanno al tempo di Federico II di Svevia, il
quale durante il periodo delle lotte col papato, soggiornò in
diverse occasioni in Gaeta, e, intuendone la posizione strategica,
nel 1223 vi fece fortificare il castello.
La struttura che oggi ammiriamo, grande circa mq 14.100, è detta
Castello Angioino-Aragonese perché è composta da due edifici
comunicanti realizzati in due momenti storici diversi, uno più in
basso detto "Angioino", realizzato durante la dominazione francese
degli angioini, e uno più in alto detto "Aragonese", fatto costruire
dall'imperatore Carlo V insieme a tutte le altre opere di difesa
militare che andarono a rafforzare la Piazzaforte di Gaeta. L'ala
angioina fino a pochi anni fa è stata sede del Carcere Militare di
Gaeta, attualmente è di proprietà del Comune di Gaeta, chiusa in
attesa di restauro, e vi è un protocollo d'intesa firmato tra la
Città di Gaeta e l'Università di Cassino (FR) che intende destinare
in futuro tale ala del castello come sede delle facoltà
universitarie di discipline marinare. L'ala aragonese fino al
termine della Seconda guerra mondiale è stata sede di un Battaglione
Allievi Carabinieri, oggi invece ospita la Scuola Nautica della
Guardia di Finanza. Nella cupola della torre più alta del castello
vi è la Cappella Reale, voluta dal re Ferdinando di Borbone nel
1849.
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