Creta
Mar Egeo -
Grecia
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Creta è la
più grande isola greca e la
quinta (8.261 km²) per grandezza
tra quelle del Mediterraneo,
dopo Sicilia, Sardegna, Cipro e
Corsica. In greco antico era
chiamata Krētē ed è nota anche
come Candia dal veneziano.
Il suo nome proviene dalla
presenza di una grandissima
quantità di creta (o argilla,
materiale con cui gli abitanti
costruivano utensili e vasi).
Ha una forma stretta e lunga e
separa il mar Egeo dal mar
Libico. Il suo terreno è in
massima parte montuoso e le
pianure costituiscono una
percentuale modesta del suo
territorio. Fra queste la più
importante è la piana di
Messarà, posta nella zona
centro-meridionale.
Origini
La prima civiltà
mediterranea[senza fonte] risale
all'età del bronzo 3000 a.C., e
venne definita "minoica",
termine derivato da Minosse e
coniato dall'archeologo
britannico Arthur Evans, che
riportò alla luce la città di
Cnosso a Creta.
La vantaggiosa posizione
geografica dell'isola favorì il
sorgere di un fiorente impero
marittimo che dal Mare Egeo
controllava una rete commerciale
che raggiungeva l'Egitto, la
Siria, le regioni a nord del mar
Nero e l'Occidente.
La civiltà cretese presenta una
scrittura geroglifica cuneiforme
denominata "lineare A", che, a
differenza della scrittura
"lineare B" micenea, non è stata
ancora decifrata; una
testimonianza di questa
scrittura è la tavoletta di
Festo. Il centro economico e
politico di Creta erano i
palazzi.
Possiamo benissimo capire che la
popolazione non era disposta
alla guerra, poiché le città non
erano protette da mura.
Gli affreschi ritrovati nei
palazzi (come nel caso di
Cnosso) ci mostrano scene di
cerimonie religiose,
processioni, gare tra atleti (la
più famosa era quella del salto
del toro) dove anche le donne
potevano parteciparvi come anche
in veste di sacerdotesse e nelle
processioni; ed elementi
naturalistici.
Si pensava che inizialmente si
fosse sviluppato un culto della
vegetazione. Molti sono infatti
i santuari naturali come le
grotte,
fonti e monti; poiché in origine
le cerimonie religiose si
svolgevano all'aperto, a
contatto con la natura. Solo in
seguito alcuni locali vennero
dedicati al culto anche
all'interno dei palazzi. Sulle
loro divinità si sa poco:
l'unica figura ritrovata è
femminile e sotto forma di tante
piccole statuette. In lei gli
studiosi riconoscono la grande
dea madre che incarna la
fertilità; accompagnata spesso
da serpenti, leoni e uccelli.
Sito archeologico di Kato Zakros
Kato Zakros è di gran lunga il
sito archeologico più
interessante del comune. Si
tratta di un palazzo minoico,
quarto per estensione, le cui
rovine si estendono sulla riva
del mare, in un golfo protetto
della costa orientale, ai
confini con il comune di Lefki.
I reperti trovati, oggetti in
avorio, monete, attestano un
commercio lucroso con i paesi
del Vicino Oriente. Il primo
palazzo fu costruito intorno al
1900 a.C. ed un altro più
recente nel 1600 a.C. Fu
distrutto ed abbandonato nel
1450 a.C. come avvenne per il
più famoso Palazzo di Cnosso. Il
palazzo di Kato Zakros era il
centro amministrativo, religioso
e finanziario; Intorno all'aula
centrale sono stati rinvenuti le
vestigia della sala dei
banchetti e della sala del
tesoro.
La città si estendeva
all'intorno. Gli scavi hanno
un'estensione di 8 km.
Cnosso - Knossos
è il più importante sito
archeologico dell'età del bronzo
di Creta. Sorge nella parte
centrale dell'isola di Creta, a
6 km dal mare e a 5 km da
Iraklion, sul fiume Katsaba
(antico Kairatos).
Fu un importante centro della
civiltà minoica (la civiltà
cretese dell'età del bronzo). Il
palazzo di Cnosso è legato ad
antichi miti della Grecia
classica, come Minosse e il
labirinto costruito da Dedalo, e
quello di Teseo e il Minotauro.
Il
Palazzo
Come gli altri palazzi di Creta,
anche quello di Cnosso
costituiva il centro politico,
religioso ed economico
dell'impero marittimo minoico e
possedeva inoltre un carattere
sacro. Il palazzo ricopriva una
superficie di 22.000 mq, era a
più piani e a pianta molto
complessa ed intricata.
Fu edificato sopra le rovine di
un più antico palazzo, costruito
attorno al 2000 a.C. e distrutto
probabilmente da un grande
terremoto intorno al 1628 a.C.,
dovuto alla catastrofica
eruzione vulcanica di Thera,
l'odierna isola di Santorini.
Il "secondo palazzo" fu
costruito all'inizio del XVI
secolo a.C. Il palazzo di Cnosso
era costruito intorno ad un
cortile in terra battuta dove si
esibivano dei ginnasti che
volteggiavano sui tori, animale
sacro per i cretesi, sfidando la
morte come i gladiatori del
Colosseo. Il palazzo era così
grande e la trama era così
complessa che viene menzionato
come labirinto nel mito del
Minotauro e del filo di Arianna.
Infatti nel mito si dice che il
palazzo era stato progettato
dall'architetto ateniese Dedalo
aiutato dal figlio Icaro (mito
di Dedalo ed Icaro). Vi è
inoltre un riferimento anche
morfologico lessicale che
riconduce al famigerato
labirinto: il simbolo del
palazzo era l'ascia bipenne, in
greco λαβρις, Labrys, da cui,
con il suffisso -into, ad
indicare il luogo, labyrinthos.
Particolare del palazzo sono i
famosi bagni degli appartamenti
della regina che, secondo studi
approfonditi, sarebbero i più
avanzati di tutta l'antichità,
con canalizzazioni sotterranee,
fogne, canali di scarico, acqua
calda sempre disponibile... un
miracolo della tecnica cretese.
Infine si pensa che il palazzo
di Cnosso sia stato ubicato
proprio in quella posizione
perché nei pressi del monte Ida,
il luogo dove era vissuto Zeus e
probabilmente Poseidone
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