San Nicandro Garganico (FG) Mare Adriatico
Puglia
TORRE MILETO
Torre Mileto è la stazione balneare del comune di San Nicandro
Garganico, in provincia di Foggia, situata sulla fascia costiera tra
i laghi di Lesina e Varano.
Il toponimo, che impropriamente identifica anche una parte
dell'istmo che separa il Lago di Lesina dal mare, è riferito ad una
torre costiera di avvistamento e difesa, probabilmente una delle più
grandi ed antiche della costa adriatica, nonché il punto della
terraferma più vicino in assoluto alle Isole Tremiti per la distanza
di sole 11 miglia.
La zona circostante la torre è di notevole interesse archeologico e
naturalistico, per la presenza di insediamenti che vanno dal
Neolitico al Medioevo e grazie alle rigogliose forme di macchia
mediterranea e ad una scogliera ricca di specie biomarine, di
anfratti e di sorgenti d'acqua dolce.
La torre sorge su una breve penisola, al largo della quale i fondali
marini ospitano il relitto di una marsiliana, la Poma Santa Maria,
affondata in circostanze misteriose nel 1607 e sospettata di
trasportare un carico illecito di armi, tra cui alcuni cannoni: di
essi tre sono stati recuperati nel 1975 dalla Soprintendenza
Archeologica della Puglia, in collaborazione con il Nucleo
Sommozzatori dei Carabinieri di Taranto, e sono tutt'ora conservati
all'interno della torre.
L'area occidentale del promontorio di Torre Mileto è attualmente
interessata da una campagna di scavi archeologici, tesi ad indagare
circa la presenza sul sito di vari insediamenti protostorici.
SAN NICANDRO GARGANICO
Il
centro abitato sorge su un complesso di colline, pochi chilometri a
sud-est del Lago di Lesina, a fare da avanguardia settentrionale del
promontorio del Gargano. Il territorio comunale si estende dal mare
Adriatico all'alta collina (754 m s.l.m.) ed è compreso tra i laghi
di Varano e Lesina. Vi si riscontra un insieme variegato di
microambienti e paesaggi, nei quali anfratti, grotte e sorgenti
rivelano la natura fortemente carsica del territorio.
Il comune confina con quelli di Lesina, Cagnano Varano, San Marco in
Lamis, Apricena e Poggio Imperiale.
LE ORIGINI
La prima attestazione documentaria di un Castrum Sancti Nicandri si
ha in un documento di donazione, datato 1095, al conte Henricus di
Monte Sant'Angelo, nipote di Asclettino I, del cavaliere normanno
fratello di Rainulfo Drengot, il primo conte di Aversa..
Poche sono le notizie pervenute riguardo ai primi secoli, ma sembra
piuttosto plausibile l'ipotesi di una fondazione normanna, se non
bizantina, del primo castrum.
In verità, il primo nucleo abitativo sembra fosse costituito da un
casale, detto Difesa di San Nicandro, che doveva sorgere presso la
via che conduce alla città federiciana di Apricena, nei pressi di
una ben più antica chiesa dedicata a San Nicandro vescovo di Myra,
forse una grancia di qualche monastero. A pochi chilometri, su
un'altura costeggiata da un profondo canale detto "Vallone", sorgeva
una torre di avvistamento e difesa.
LUOGHI DI INTERESSE
Chiesa Madre Santa Maria del Borgo
È la chiesa madre della città, impropriamente identificata come
cattedrale, nonostante non sia mai stata residenza episcopale.
Costruita probabilmente tra il 1573 e il 1580, assunse presto le
funzioni parrocchiali, trasferite dalla più antica chiesa di San
Giorgio, sita nella Terravecchia.
Da ammirare, la nutrita statuaria lignea di scuola napoletana,
risalente al tardo barocco, come testimoniano le preziose ed
espressive forme della statua dell'Immacolata, di San Michele, di
San Nicandro, San Marciano e Santa Daria. Di un certo rilievo
storico e artistico, la tela dell'Annunciazione, attestata al tardo
Cinquecento, gli altari barocchi di San Michele e dei Santi
Nicandro, Marciano e Daria, patroni della città.
Chiesa di San Giorgio in Terravecchia
La leggenda racconta che dietro l'altare vi era, un tempo, un pozzo
che poteva esaudire i desideri di chi riusciva a prendere un secchio
colmo di acqua senza far cadere goccia. Questa piccola chiesa ad
aula unica con tre campate, oggi coperte con tetto piano, ha un
altare in marmo intarsiato con il retro provvisto di una piccola
sacrestia in piano con la chiesa stessa. Tramite una scala pioli si
accede a un soppalco che permette di portare doni e fiori alla
Madonna di Costantinopoli. Si ricordano in proposito i
festeggiamenti, l'8 settembre, con funzione religiosa e processione.
Lungo i muri si trovano ancora le nicchie con statue di santi, tra i
quali San Giorgio, a cui è dedicata la chiesa, Sant'Antonio Abate e
San Leonardo. Ogni primo martedì del mese vi si celebra la messa. La
facciata è semplice, con portale in pietra e cornicione culminante
con campanile a vela (a doppia campana), raccordato al prospetto da
due lunette. Al centro della facciata è un prezioso quadro della
Madonna con Bambino.
Altre architetture: Castello
normanno-aragonese,Casale di Devia e chiesa di Santa
Maria,Insediamento romano di Sant'Annea,Torre Mileto,Torre
Calarossa,Masserie fortificate,Palazzo Fioritto: Biblioteca Comunale
"Alfredo Petrucci" e Museo Storico ed Etnografico della Civiltà
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