Marina di Sibari - Cassano
allo Ionio - Villapiana
(Cosenza) Calabria
SIBARI
Sibari era la più antica colonia greca delle colonie cosiddette
"achee", e uno dei più antichi insediamenti greci in Italia
meridionale. Sibari fu tanto celebrata dagli antichi per la sua
straordinaria ricchezza, da entrare nell’immaginario collettivo di
noi moderni come simbolo stesso di opulenza. Come scenario
suggestivo rimarrà sempre protagonista assoluto il mare che con la
sua intensità di colori e trasparenza attira subito i bagnanti a
tuffarsi, la spiaggia è costituita da sabbia fine e bianca.
La mitica città denominata Sybaris si trova nel cuore di quell'area
definita "Megale Hellas" dai greci e dai romani successivamente
"Magna Grecia" sulla costa Ionica cosentina, tra il massiccio del
Pollino a Nord e i primi contrafforti della Sila Greca a Sud. Fu
considerata la più bella tra le colonie greche, leggendaria per
ricchezza ed eleganza, infatti non tardò ad essere celebre in tutto
il mondo greco per il suo lusso, l'opulenza, il fasto e la mollezza.
Oggi Sibari è una ridente cittadina dislocata quasi sullo stesso
territorio dell’antica città; è un centro balneare estivo di
notevole importanza grazie alla diversificazione dell’offerta
turistica costituita da villaggi, hotels e strutture ricettive in
genere. Conserva ancora i resti dell’antica città grazie agli scavi
archeologici e ad un moderno Museo. Inoltre Sibari si è affermata
per le colture agricole di alta qualità: Riso, agrumi (clementine e
arance), pesche e prodotti orticoli di vario genere.
VILLAPIANA Il clima
di Villapiana è mite, molto influenzato dalla natura morfologica
della piana di Sibari e del massiccio del Pollino, il territorio,
attraversato dai Torrenti Saraceno e Satanasso, è diviso in due
frazioni: Lido e Scalo
CORIGLIANO CALABROCORIGLIANO CALABRO a 5 Km da Sibari...
Le origini di Corigliano sarebbero da riportare all'epoca
dell'incursione araba del 977 da parte dell'emiro di Palermo, al
Quasim, quando alcuni abitanti della Terra di Aghios Mavros (San
Mauro, nei pressi dell'attuale frazione di Cantinella) si spostarono
in luoghi più elevati, determinando lo sviluppo del piccolo
villaggio di Corellianum (il cui nome indicherebbe un "podere di
Corellio") sul colle secoli dopo denominato delli Serraturi (nome
derivato dalla concentrazione nella zona di un consistente numero di
segantini: la denominazione è stata successivamente adeguata
all'italiano nella forma "Serratore").
IL
PARCO ARCHEOLOGICO DI SIBARI
Il Parco archeologico di Sibari
si trova a Cassano allo Ionio, nella frazione di Sibari, località
Parco Del Cavallo, Casa Bianca, in provincia di Cosenza. Si tratta
del sito di una delle più ricche e importanti città greche della
Magna Grecia. I reperti degli scavi sono conservati nel Museo
archeologico nazionale della Sibaritide.
TERME SIBARITE
Sibari è frazione del comune di Casano allo Jonio e vanta di una
popolazione di circa 5000 abitanti che tende anche a raddoppiare nei
periodi estivi grazie alla sua vicinanza al mare con spiagge
attrezzate e dotate di confort nonché la
vicinanza alle Terme Sibarite di Cassano allo Jonio: le acque sono
appartenenti al gruppo delle sulfuree costituite da Litio, Sodio,
Potassio, Calcio, Stronzio, Magnesio, Alluminio, Ferro, Rame,
Cloruri, Solfati, Carbonati, Polifosfati e Solfuri.
STORIA
La zona della Sibaritide fu il centro della civiltà degli Enotri,
che ebbe la massima fioritura nell'Età del Ferro, prima di essere
spazzati via dai coloni greci giunti dall'Acaia nel 730-720 a.C.
circa. I Greci sconfissero e ridussero i locali alla schiavitù,
quindi fondarono Sibari (Sybaris), il centro della zona dove
transitavano le merci provenienti dall'Asia Minore, in particolare
da Mileto. Nell'Antichità la ricchezza di Sibari era proverbiale, ma
la sua sorte fu segnata, dopo la vittoria contro Siris (alleata a
Crotone e Metaponto), dalla guerra contro Crotone. Il conflitto
nacque probabilmente per ragioni di contese commerciali e culminò
con la battaglia del Traente (510 a.C.), che vide la vittoria dei
crotoniati, l'assedio di Sibari e, settanta giorni dopo, la sua
distruzione, per la quale venne anche deviato il fiume Crati
affinché passasse sopra le rovine della città sconfitta.
I sopravvissuti di Sibari partirono per la madrepatria, dove
ottennero l'aiuto di Atene per tornare in Calabria e fondare, nel
444 a.C. con altri nuovi coloni ateniesi, una nuova colonia sullo
stesso sito, chiamata poi Turi. Il nuovo impianto della città fu
progettato dal famoso architetto e urbanista Ippodamo di Mileto. I
conflitti però tra sibariti e ateniesi portò a un conflitto interno,
che culminò con la cacciata dei sibariti.
Nel 194 a.C. la città fu fondata nuovamente come colonia romana con
il nome di Copiae, che fu presto cambiato nuovamente in Thurii.
Continuò ad essere in un certo qual modo un luogo importante, posta
in una posizione favorevole e in una regione fruttifera, e
sembrerebbe che non sia stata completamente abbandonata fino al
Medioevo.
Dimenticata in seguito, i suoi resti vennero individuati scavati a
partire dal 1932 e con particolare intensità dal 1969. Tutt'oggi
sono aperti vari cantieri, per cui lo scavo è ancora lontano da
essere esaurito. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
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